Business intelligence: caratteristiche e vantaggi per un progetto aziendale di successo

La Business Intelligence (BI) è quell’attività aziendale che rende concreto il nuovo paradigma dell’impresa intelligente. In sistemi economici sempre più digitalizzati e informatizzati diventa indispensabile per le aziende lasciarsi guidare dai dati per prendere, in maniera consapevole, le migliori decisioni strategiche ed operative. Tutte le organizzazioni hanno bisogno di produrre informazioni su cui fondare analisi, valutazioni e stime riguardo al contesto aziendale interno e al mercato esterno, per poter acquisire e mantenere un vantaggio competitivo durevole nel tempo.

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Le imprese che si mostrano non in grado di recepire e sfruttare a proprio vantaggio questi nuovi scenari di “decision making” sono inevitabilmente destinate a essere travolte da player più competitivi. Non solo: la velocità e la capacità di anticipare i competitor sono oggi requisiti indispensabili di un business di successo. Diventa allora altrettanto essenziale saper prendere decisioni in tempo reale per elaborare le strategie di crescita più adeguate al business. 

Per realizzare questo obiettivo è richiesta una trasformazione organizzativa: diventa, infatti, necessario che l’azienda stessa sviluppi una propria intelligenza e diventi, naturalmente anche grazie alle persone che la compongono, un “individuo” pensante.

Cos’è la Business Intelligence?

Il concetto di Business Intelligence è inevitabilmente molto ampio e riguarda i seguenti ambiti: 

1) Strategia: in letteratura, la BI è anzitutto una strategia per ottenere o incrementare un vantaggio competitivo, che consiste nel basare le decisioni aziendali sull’analisi dei dati provenienti da vari sistemi informativi, interni o esterni all’azienda, allo scopo di comprendere le determinanti delle performance ottenute e, al contempo, di migliorare quelle future, in base anche all’integrazione di tecniche predittive.

2) Processo aziendale: è quel processo che consente la “trasformazione di dati in informazioni e, quindi, in conoscenza” del contesto di riferimento in cui l’azienda opera e compete. Il processo parte con la raccolta di dati provenienti da molteplici fonti interne ed esterne per poi “essere trasformati” in informazioni virtualizzate graficamente in sistemi di dashboarding e reporting, per consentire una facile fruibilità. .

3) Strumento: la BI è, inoltre, inquadrabile in un insieme di strumenti e software che da un lato consentono di acquisire e manipolare masse di dati presenti su database o altre fonti, dall’altro forniscono report, statistiche, indicatori, grafici costantemente aggiornati, facilmente adattabili e configurabili persino dall’utente (fogli di calcolo, ETL, data warehouse e Data Mart, OLAP, sistemi di reporting e dashboarding).

Un concetto operativo e concreto per le aziende del futuro

La Business Intelligence è, però, anche un concetto estremamente concreto. Come attività svolta in azienda, la BI risponde anzitutto a due esigenze molto forti: la necessità delle aziende di automatizzare flussi di operazioni e quella di generare report per le varie funzioni aziendali. Erroneamente si è portati a pensare che la Business Intelligence corrisponda unicamente a quella che è in realtà solo la fase finale di un processo di BI molto più complesso, e cioè la produzione di dashboard e report dove i dati “prendono vita”. E’ chiaramente fondamentale esplicitare fin da subito l’obiettivo informativo che si deve raggiungere. Tuttavia possiamo poi idealmente scomporre la BI in 2 macro-fasi:

1) Fase di back-end: la fase sicuramente più critica ma, allo stesso tempo, la più significativa per raggiungere la finalità informativa, senza la quale nessuna virtualizzazione può avvenire correttamente. In questa fase è fondamentale anzitutto comprendere dove risiedono i dati di cui si necessita: le fonti possono avere una provenienza variegata, che spazia da sistemi aziendali (ERP, CRM, MES, PDM, siti web, posta elettronica etc.) a fonti esterne.

A questo punto i dati vanno organizzati, combinati e manipolati in flussi informativi che bisognerà schedulare, cioè rendere automatici, ed è qui che sorge la necessità di un Data Warehouse, cioè un grande magazzino sicuro di dati nel quale, mediante strumenti OLAP e attività di data mining, si ottengono quei sottoinsiemi incrociati di dati (data mart) necessari per raggiungere l’obiettivo informativo alla base delle decisioni aziendali.

Si giunge poi alla fase di interrogazione, analisi ed estrazione organica delle informazioni, cioè all’ottenimento della query.

2) Fase di front-end: ovviamente anche l’occhio vuole la sua parte, ed è proprio in questa fase che le query, cioè le informazioni che soddisfano l’obiettivo informativo, vengono virtualizzate graficamente in cruscotti o report visivamente accattivanti, mediante l’ausilio di software appositi.

In definitiva, l’applicazione delle tecnologie di BI rappresenta una sfida per le imprese che vogliono mantenere la propria competitività nel presente e nel futuro.

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